“Ricomincio da me” : psicoterapia di gruppo

  • Dott.ssa Enrica Maria Des Dorides
Psicoterapia di gruppo Bergamo

Come diventare padroni della propria esistenza trovando la forza di superare le prove della vita

Durante la navigazione nei mari della vita potremmo trovarci di fronte a bufere inaspettate e la nostra barca sembra capovolgersi. Non è facile tenere diritto il timore e restare a galla tra  ondate emotive e venti che ci spingono lontano dai nostri progetti. Separazioni, lutti, malattie o perdita del ruolo professionale possono metterci a dura prova, farci vacillare nella nostra capacità di superare gli ostacoli.

Non tutto è perduto perché dietro ogni prova o periodo di crisi è nascosta un’opportunità. La possibilità di crescere, evolverci e diventare più forti.

Il termine crisi deriva dal verbo greco kríno = separare e in senso più lato: discernere, valutare. Affinché una crisi possa condurci verso un cambiamento, è necessario adottare un atteggiamento propositivo. E’ opportuno fermarsi a riflettere per dare un senso agli eventi e comprendere che ogni momento no dell’esistenza può rappresentare un punto di svolta e di crescita personale importante, a volte una vera e propria rinascita.

Possiamo ritrovare la forza di ripartire e reinventarci la vita, imparando a contare su noi stessi, attivando  il nostro potenziale inespresso, la creatività, il talento, la fiducia, la voglia di aprirsi all’altro. A volte si tratta di un vero e proprio risveglio. Ci chiediamo dove sono stato fino ad oggi? Come mai non stavo dando il giusto valore alle cose? Ora la prospettiva appare trasformata e cominciamo a prenderci cura dei bisogni della nostra anima che avevamo a lungo trascurato.

Non siamo soli. Possiamo chiedere aiuto

Non dobbiamo per forza farcela da soli: possiamo imparare a chiedere aiuto.

Un  modo per ritrovare noi stessi è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia breve individuale o di gruppo. Non c’è niente di male nel chiedere il supporto di un professionista che come un vero e proprio allenatore può mostrare il training da praticare per rinforzare l’autostima, diventare consapevoli dei propri pensieri limitanti per trasformarli in schemi di pensiero potenzianti. La guida sapiente del terapeuta può suggerire modalità alternative di fronteggia mento degli eventi ma è sempre la persona che fa propri gli spunti e li mette in pratica.

Condividere il proprio vissuto in un gruppo di psicoterapia o di crescita personale permette di rielaborare la propria esperienza, dare un senso agli eventi, scoprire nuove strategie di coping per affrontare le sfide e rinforzare il proprio sé. Il gruppo condotto da uno psicoterapeuta è un contesto protetto dove ogni partecipante può liberamente esprimersi e rivelare le proprie emozioni e i propri pensieri, senza timore di essere giudicato. Partendo da alcuni spunti tematici si avvia una riflessione che punta a facilitare la condivisione e l’arricchimento reciproco. Il gruppo è un’ottima palestra per allenarsi ad aprirsi alla vita. Può rappresentare un primo passo per ripartire da se stessi, mettendosi in discussione, prendendo in considerazione punti di vista diversi dal proprio, ampliando la propria visione del mondo.

Gli amici servono

Non c’è niente da vergognarsi se ci troviamo in un vortice nero senza fondo e non riusciamo da soli a risalire verso la luce. Stare con gli altri, invece che isolarci può contribuire a farci sentire parte di un tutto più grande di noi, in comunione con l’universo.

Impariamo a chiedere aiuto quando serve. Potremmo scoprire tante persone intorno a noi disposte a rendersi utili e a darci una mano nelle cose pratiche nel momento del bisogno.  Gli amici fidati che ci vogliono bene possono rappresentare un punto di riferimento per chiedere consiglio o anche semplicemente per stare in loro compagnia quando il peso dei nostri pensieri ci incupisce e ci impedisce di procedere. Questo non significa che dobbiamo riversare sugli altri tutti i nostri problemi assorbendo le loro energie. Possiamo condividere i reciproci punti di vista e aprirci alla prospettiva dell’altro che non essendo invischiato ha sicuramente una visione più distaccata degli eventi. Dosiamo le richieste di aiuto solo quando pensiamo sia strettamente necessario.

Bisogna anche imparare a stare da soli. 

In compagnia di se stessi

Imparare a stare da soli è una competenza utile nella vita. Non vuol dire isolarsi. Semplicemente cominciare ad apprezzare il tempo che dedichiamo a  noi stessi anche nel non fare niente di particolare. Fermarsi è il primo passo per ascoltarsi. Ci potremmo sentire soli, vulnerabili, inadeguati, oppure impauriti o arrabbiati con la sensazione che qualcuno ci abbia rubato il futuro che avevamo progettato. Anche se il mondo sembra cadere a pezzi, non dobbiamo permettere a niente e a nessuno di toglierci la gioia di vivere. I nostri pensieri possono essere focalizzati nella giusta direzione, passando dalla paura alla fiducia. Evitando di rimanere intrappolati in schemi di pensiero che portano emozioni negative ma uscendo dal loop attraverso una presa di consapevolezza che nella nostra testa siamo noi che pensiamo.

Quindi possiamo trasformare il nostro dialogo interno in modo da rassicurarci e motivarci verso il meglio. Impariamo a coccolarci, creando un momento di relax tutto per noi. La domanda è “Cosa posso fare per stare bene adesso?” Se non lo so, lo posso scoprire. Lascio che sia il corpo a mostrarmi la via del benessere in quel momento.

Usiamo la mente per stare meglio

Non colpevolizziamoci per quello che è successo. Alcune frasi del tipo: “avrei potuto” oppure “avrei dovuto” o “ se avessi fatto...” non sono utili per il nostro benessere. Non è possibile tornare indietro e intervenire sul passato. Inoltre ci sono cose che non dipendono da noi e sulle quali non abbiamo alcun potere, né controllo. In questo caso non resta che accettare gli eventi per quello che sono. Non lasciamo che le nostre energie mentali restino intrappolate nel passato. Viviamo momento per momento. “Cosa ho imparato dal passato che mi è utile nel presente?” Questa domanda ci stimola a trovare un insegnamento positivo da mettere a frutto per il futuro.

Un errore tipico è quello di aspettarsi il peggio nel futuro: “siccome mi è successo, vedrai che capiterà ancora”. Il tempo non è replicabile. Non c’è nessuna prova che vi succederà di rivivere la stessa esperienza spiacevole in futuro. Accogliete la paura come una parte di voi che è ancora in allarme ma non permettete a uno stile di pensiero catastrofico di prendere il sopravvento. La mente va governata e indirizzata a immaginare ciò che desiderate e non ciò che temete. Bisogna allenarsi alla fiducia.

Il silenzio è d’oro

Non è sempre necessario parlare per stare meglio.  Volte è consigliabile  spegnere la mente e fare silenzio. Nella profondità del presente ci si può immergere per ritrovare la pace e la quiete . Il corpo si rilassa e la mente si arrende. Quando è sovraffollata di pensieri si sperimenta affaticamento mentale. Creare il vuoto permette al cervello di rigenerarsi. Siamo così abituati al rumore che il silenzio può fare paura. Alcune persone quando si trovano da sole in casa accendono la televisione per farsi compagnia.Quando la mente resta in balia dei propri pensieri il fragore può essere assordante. Ci sono frasi dette o non dette che risuonano dentro e possono farci male se non purifichiamo le orecchie dalle frasi negative che ci hanno creato sofferenza lasciando filtrare solo parole “buone”. Lasciate che la mente si arrenda al silenzio per recuperare il suono interiore. Un ottimo spunto è ascoltare il flusso del respiro seguendo il percorso dell’aria che entra ed esce mentre il torace si solleva e si abbassa come un’onda piacevole di rilassamento che si espande. Espiriamo fuori tutto ciò che vogliamo lasciare andare e ispiriamo il nuovo che vogliamo accogliere nella nostra vita.

Ritrovare il proprio centro.

Vi propongo un esercizio per risvegliare le vostre risorse inconsce di guarigione emozionale. Praticate questa visualizzazione ogni volta che volete ritrovare la vostra centratura. Prendete 15 minuti di tempo per stare al silenzio, in un ambiente dove potete rilassarvi indisturbati. Chiudete gli occhi e disponetevi all’ascolto interiore.

C’è un posto sicuro dentro di voi dove potete contattare il coraggio, la forza, l’energia, la saggezza. Uno spazio privato, protetto e sicuro dove niente e nessuno vi può nuocere. Un ambiente reale o immaginario dove potete riposare e rigenerarvi. Portate la mente a immaginare un giardino rigoglioso dove passeggiare. Percepite le sensazioni piacevoli, i profumi, i colori di questo paesaggio incontaminato. Immergetevi profondamente nella vostra natura. Lasciate che la sensazione di pace e benessere si espanda.

Sentite la leggerezza dell’anima che vibra libera nel cielo, la carezza del vento sui capelli e l’aria fresca che entra nei polmoni. Guardate oltre la trasparenza della mente il paesaggio che scorre oltre l’orizzonte verso un arcobaleno di luce. Immergetevi nei colori della gioia, della speranza, della gratitudine. Restate in armonia con un piacevole senso di completezza, di pace, di benessere. Praticate l’esercizio ogni volta che ne avete bisogno, per riportavi al sicuro al centro di voi stessi. Per navigare sicuri nei mari della vita restate in contatto con il vostro radar personale: l’intuito. Fatevi guidare dal vostro sesto senso che vuole mostrarvi la strada per rendervi felici. Nessuno può farlo al vostro posto. Tocca a voi diventare protagonisti del vostro benessere. “Quando ti perdi ascolta la voce interiore: è il messaggio dell’anima che si risveglia ogni volta che sogni” (tratto dal libro Ed è subito calma).

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non devono essere intese come sostitutive del parere clinico del medico, pertanto non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi. I consigli forniti via e-mail vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita Psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

Dott.ssa Enrica Maria Des Dorides
Psicologo Psicoterapeuta Bergamo - Monza


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Iscrizione Ordine degli Psicologi della regione Lombardia e all’Albo degli Psicoterapeuti n. 03/9820
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
P.I. 03317230161

 

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